lunedì 17 ottobre 2016

Le conseguenze del Brexit di giugno 2016 spiegate da Michela Giombi, VE

LE CONSEGUENZE DEL BREXIT
Ci siamo lasciati alla fine dell’anno scolastico con un punto interrogativo, ovvero “quale sarà il risultato della Brexit nel referendum del 23 giugno 2016”?
Ebbene il risultato (51,9%  vs  48,1%) ha sancito l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea portando gravi conseguenze :
-La prima conseguenza della Brexit sono state le dimissioni dell'ormai ex premier Cameron che, dopo l'iniziale parere favorevole, ha tentato fino all'ultimo di convincere gli elettori a votare per il Remain, del resto il Governo da lui presieduto è sempre stato accusato di non aver mai preso una posizione netta e definitiva, questa ambiguità sull'argomento ha fatto perdere importanza alle indicazioni di voto suggerite e lasciato, di fatto, una sorta di liberà che è sfociata in un risultato giudicato, da molti, sorprendente.
Secondo molti economisti, le previsioni per il futuro i sono catastrofiche:
- Il Pil, nei prossimi 15 anni calerà quasi del 9,5% nell’economia nazionale.
- La Gran Bretagna, di conseguenza, sarà  più povera.
-Si verificherà, come è già iniziata, una notevole svalutazione della sterlina.
-Queste sopracitate conseguenze avranno un impatto considerevole non solo sugli inglesi ma su tutta l’economia mondiale.



LA MIGLIORE FORMA DI DIFESA E’ L’ATTACCO: THERESA MAY
E’ Theresa  May il nuovo premier della Gran Bretagna, subentrata subito dopo le dimissioni di Cameron, che cercherà di riparare i danni causati dalla Brexit.
«Non dobbiamo limitarci a curare i sintomi di questa crisi, ma dobbiamo individuare e gestire le cause della crisi»  : si presenta cosi davanti a tutti la May.
FRONTE IMMIGRAZIONE:
La prima proposta è aiutare i rifugiati a chiedere asilo nel primo paese che riescono a raggiungere – come l’Italia o la Grecia - e impedire loro di proseguire fino a quando hanno il permesso di farlo; la seconda è stabilire chiari criteri concordati a livello internazionale per distinguere tra un vero rifugiato e un immigrato per ragioni economiche, aiutando i primi e respingendo i secondi; la terza è di stabilire il diritto di ogni Paese a controllare la propria frontiera e bloccare gli immigrati “indesiderati”.
FRONTE POLITICO:
ll viaggio della Gran Bretagna verso Brexit comincerà entro la fine del marzo 2017. L'annuncio di Theresa May, mette fine a un interrogativo nato dopo il referendum con cui, nel giugno scorso, il Regno Unito ha deciso 52 a 48 per cento di lasciare l'Unione Europea: finalmente si sa quando, o meglio entro quale data, il governo britannico invocherà l'articolo 50 del trattato europeo che regola la secessione di uno Stato membro

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