LE CONSEGUENZE DEL BREXIT
Ci siamo lasciati alla fine dell’anno scolastico con un punto
interrogativo, ovvero “quale sarà il risultato della Brexit nel referendum del 23 giugno 2016”?
Ebbene il risultato (51,9%
vs 48,1%) ha sancito l’uscita
della Gran Bretagna dall’Unione Europea portando gravi conseguenze :
-La prima conseguenza della Brexit
sono state le dimissioni dell'ormai
ex premier Cameron che,
dopo l'iniziale parere favorevole, ha tentato fino all'ultimo di convincere gli
elettori a votare per il Remain, del resto il Governo da lui presieduto è
sempre stato accusato di non aver mai preso una posizione netta e definitiva,
questa ambiguità sull'argomento ha fatto perdere importanza alle indicazioni di
voto suggerite e lasciato, di fatto, una sorta di liberà che è sfociata in un
risultato giudicato, da molti, sorprendente.
Secondo molti economisti, le previsioni per il
futuro i sono catastrofiche:
- Il Pil, nei prossimi 15 anni calerà
quasi del 9,5% nell’economia nazionale.
- La Gran Bretagna, di conseguenza, sarà più povera.
-Si verificherà, come è già iniziata, una notevole
svalutazione della sterlina.
-Queste sopracitate conseguenze avranno un impatto
considerevole non solo sugli inglesi ma su tutta l’economia mondiale.
LA MIGLIORE FORMA DI DIFESA E’
L’ATTACCO: THERESA MAY
E’ Theresa May il nuovo
premier della Gran Bretagna, subentrata subito dopo le dimissioni di Cameron,
che cercherà di riparare i danni causati dalla Brexit.
«Non
dobbiamo limitarci a curare i sintomi di questa crisi, ma dobbiamo individuare
e gestire le cause della crisi»
: si presenta cosi davanti a tutti la May.
FRONTE IMMIGRAZIONE:
La prima proposta è aiutare i rifugiati a chiedere asilo nel primo paese che
riescono a raggiungere – come l’Italia o la Grecia - e impedire loro di
proseguire fino a quando hanno il permesso di farlo; la seconda è stabilire
chiari criteri concordati a livello internazionale per distinguere tra un vero
rifugiato e un immigrato per ragioni economiche, aiutando i primi e respingendo
i secondi; la terza è di stabilire il diritto di ogni Paese a controllare la
propria frontiera e bloccare gli immigrati “indesiderati”.
FRONTE POLITICO:
ll viaggio della Gran Bretagna verso
Brexit comincerà entro la
fine del marzo 2017. L'annuncio di Theresa May, mette fine a un interrogativo nato dopo il referendum con cui, nel giugno scorso, il
Regno Unito ha deciso 52 a 48 per cento di lasciare l'Unione Europea:
finalmente si sa quando, o meglio entro quale data, il governo britannico
invocherà l'articolo 50 del trattato europeo che regola la secessione di uno
Stato membro
- Il Pil, nei prossimi 15 anni calerà
quasi del 9,5% nell’economia nazionale.
Nessun commento:
Posta un commento