USCITA
DELLA GRAN BRETAGNA DALL’ UNIONE EUROPEA
Secondo il ministro delle Finanze finlandese Alexander Stubb, i referendum
sono sempre imprevedibili, e la minaccia dell'uscita del Regno Unito
dall'Unione Europea è reale.
La possibile uscita
della Gran Bretagna dall'UE potrebbe essere una catastrofe per l'alleanza
economica e politica composta dai 28 Stati europei. Il primo ministro britannico David Cameron ha
annunciato che il referendum sull'adesione all'UE si terrà il 23 giugno 2016. I
leader dell'UE a Bruxelles hanno discusso le richieste della Gran Bretagna
riguardo le nuove condizioni della sua adesione al blocco europeo. Alla fine
del summit sono state concordate le condizioni per le quali il primo ministro
britannico David Cameron sosterrà la permanenza del suo paese nell'UE nel
prossimo referendum. Il primo ministro britannico ha insistito su nuove
condizioni in quattro aree: la concorrenza, la sovranità, la politica
sociale e la gestione economica .
Il primo ministro inglese mette nero su bianco 4 proposte di riforma, come
condizione per restare nell'UE. Tusk: Ora possono partire i negoziati.
Il presidente del
Consiglio UE, Donald Tusk, ha reso noto che a breve partiranno le consultazioni
bilaterali con i rappresentanti dei 27 Paesi membri sui 4 punti descritti da
David Cameron come condizione essenziale per la permanenza del Regno Unito
Nell'Unione Europea (BREXIT).
Nelle sei
pagine inviate a Tusk, Cameron parla di 4 ambiti di riforme possibili: quello
della governance economica, accusata di essere troppo eurocentrica; la
competitività, con la richiesta di una maggiore libertà d'azione in tema
di circolazione dei capitali, beni e servizi; la sovranità, con un livello
nazionale che il primo ministro inglese vorrebbe nuovamente "più
pesante" rispetto a quella comunitaria ed infine, aspetto di grande
attualità, le politiche sull'immigrazione, con la mano libera che il Regno
Unito chiede per la riforma del Welfare destinato ai cittadini stranieri
immigrati.
ll quotidiano britannico Guardian
ha scritto che David Cameron ha invitato i paesi dell’UE ad unirsi contro le
forze che, secondo lui, rappresentano un pericolo per i valori europei e
minacciano la sicurezza globale.
La Gran Bretagna deve
votare contro l'uscita dall'Unione Europea per contrastare insieme agli altri
paesi le aggressioni della Russia e della Corea del nord. Lo ha dichiarato il
Primo ministro britannico James Cameron alla cena organizzata da Angela Merkel
ad Amburgo.
"In un
mondo in cui la Russia invade l'Ucraina e uno stato canaglia come la Corea
del nord testa armi nucleari, noi dobbiamo fronteggiare insieme queste
aggressioni ed utilizzare la nostra potenza economica per fare pressioni su ciò
che calpesta le regole stabilite e minaccia la sicurezza dei nostri popoli" ha detto Cameron, citato
dal Guardian.
L'idea che l'Unione Europea sia in pericolo viene condivisa da sempre più
influenti politici europei.
Nel pieno dello
scontro tra i politici britannici, alcuni dei quali favorevoli all'uscita dalla
UE, mentre altri sostenitori della permanenza di Londra nella UE, viene alla
ribalta un nuovo argomento a favore di quest'ultimi. Consiste nel fatto che
l'Unione Europea è destinata a sfaldarsi entro i prossimi 15 anni, quindi non
avrebbe senso lasciarla ora.
"Alcuni
ministri aggiungono un'altra affermazione a difesa di questa argomentazione: il
Regno Unito provocherebbe la morte della UE e la colpa di questo scenario non è
nell'interesse dei politici britannici. Quindi è meglio restare piuttosto che
andarsene, l'Unione Europea sta collassando spontaneamente," — si
afferma nell'articolo.
Entro la fine del 2017 si terrà in Gran Bretagna un referendum ove si
chiederà ai cittadini se vogliono restare nell'Unione Europea oppure se
preferiscono lasciarla.
Voti Inglesi
Per Leggi Inglesi. Il nome potrebbe suonare inoffensivo e il suo contenuto
quasi ovvio. Al contrario, questa legge rivoluzionerà, e di molto, gli
equilibri politici del Regno Unito.
BREXIT: LA MAGGIORANZA DEI BRITANNICI
VUOLE L’USCITA DA UE (L’esito di un sondaggio vede vincenti i sì all'uscita
dall'Unione Europea).
Per la prima volta
in Regno Unito un sondaggio registra una maggioranza di favorevoli
all'uscita del Paese dall'Unione Europea.
Dopo i fatti
di Parigi dunque, il campione rilevato ha fatto pendere l'ago della bilancia
(52% i sì e 48% i voti a sfavore) per quella che viene giornalisticamente
definita Brexit, nelle settimane in cui il primo ministro Cameron ha già
elencato i punti su cui è necessario rivedere la convenzione con l'UE.
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