venerdì 22 settembre 2023

Classe V Educazione civica: percorsi di Visual Thinking Strategies

 Iniziamo un percorso di Visual Thinking Strategies, unendo lo studio dell'educazione civica all'arte.

Lo Statuto Albertino e lo Stato liberale

Lo Statuto Albertino è stato la prima costituzione del Regno di Sardegna, poi estesa al neonato Regno d’Italia. Venne promulgatoda re Carlo Alberto il 4 marzo 1848 .

Lo Statuto Albertino fu concesso il 4 marzo 1848 dal re di Sardegna Carlo Alberto ai sudditi. In quanto testo normativo fondamentale degli Stati sabaudi è redatto in due esemplari, uno in lingua italiana, l’altro in francese (le due lingue ufficiali del Regno: italiano in Piemonte, Liguria, Sardegna, Lomellina, Nizza; francese in Savoia e Valle d’Aosta).


Promulgato quale “legge fondamentale, perpetua ed irrevocabile della Monarchia”, nei suoi 84 articoli esso agli articoli 24-32 riconosce, per iscritto, alcuni diritti fondamentali dei “regnicoli” ed elenca, sempre per iscritto (cosa più importante di quanto possa sembrare a prima vista), i loro principali doveri nei confronti dello Stato.

Gli altri articoli dello Statuto riguardano invece: i principi fondamentali del governo monarchico rappresentativo (articoli 1-23); le norme riguardanti i poteri dello Stato, dal legislativo all’esecutivo al giudiziario (articoli 33-73); alcune disposizioni generali e transitorie.

Tra le costituzioni emanate negli Stati italiani negli anni 1848-1849, lo Statuto fu l’unico sopravvissuto agli eventi di tale biennio e al momento dell’unificazione fu esteso ai territori entrati a far parte del neonato Regno d’Italia.

In Italia rimase in vigore come carta costituzionale  fino al 1 gennaio 1948, quando venne sostituito dalla Costituzione della Repubblica Italiana.

Mentre nell’Europa si affermavano, già dalla fine del XV secolo, gli Stati nazionali, l’Italia fino a metà Ottocento continuò ad essere debole e frammentata in piccoli Stati che spesso erano in lotta tra loro. Fra gli intellettuali italiani cominciarono a diffondersi degli ideali liberali e progetti di unificazione. E’ il periodo storico conosciuto come Risorgimento che vide la partecipazione attiva di uomini politici come Giuseppe Mazzini, Carlo Cattaneo, Vincenzo Gioberti, Giuseppe Garibaldi e Camillo Benso di Cavour.

 

Il 1848 segnò, in Italia, un momento di svolta decisivo perché i sovrani, travolti dalle insurrezioni polari furono costretti a concedere le Costituzioni. Nel 1848 il re Carlo Alberto concesse lo Statuto Albertino ai sudditi del Regno di Sardegna e nel 1861 cominciò il processo di unificazione dell’Italia, dopo l’annessione della Lombardia, delle Marche, dell’Umbria, del Regno delle Due Sicilie e degli altri Stati dell’Italia centrale, fatta eccezione per lo Stato Pontificio.

 

Il Regno di Sardegna divenne ufficialmente Regno d’Italia con a capo Vittorio Emanuele II di Savoia. Al nuovo Stato venne esteso lo Statuto Albertino che enunciava le libertà fondamentali degli individui e creava le premesse per una monarchia costituzionale. Lo Statuto Albertino era una Costituzione scritta, concessa dal re senza nessuna consultazione democratica, era flessibile cioè modificabile con una legge ordinaria e breve perché era composto da soli 84 articoli che si limitavano a regolare i rapporti fra Stato e cittadini e a definire l’ordinamento dello Stato. Con lo Statuto Albertino venivano riconosciute le libertà fondamentali del cittadino ossia la libertà di stampa e di opinione, la proprietà privata, il diritto di uguaglianza.

 Era solo un riconoscimento formale perché, ad esempio, il suffragio era ristretto riconoscendo il diritto di voto al 2% della popolazione. Per quanto riguarda la libertà religiosa, lo Statuto riconosceva la religione cattolica come religione di Stato, dichiarando di “tollerare” le altre religioni.

 Lo Statuto albertino pose le basi per uno Stato liberale e monarchico prevedendo la separazione dei poteri ma attribuendoli tutti al re che li esercitava congiuntamente con gli altri organi costituzionali. Il potere legislativo era esercitato dal re e dal Parlamento formato dalla Camera dei deputati e dal Senato ma il re manteneva diritto di veto sulle leggi approvate dalle Camere. Il potere esecutivo spettava esclusivamente al re che nominava e revocava i ministri secondo il proprio volere. Il potere giurisdizionale competeva alla Magistratura i cui funzionari erano nominati dal re ed amministravano la giustizia in suo nome.

Ecco alcune immagini che "testimoniano" gli avvenimenti del passato.


Carlo Alberto firma lo Statuto Albertino


Ritratto di Carlo Alberto, Museo del Risorgimento di Roma


Maria Teresa di Lorena, moglie di Carlo Alberto,
autore Pietro Benvenuti, Castello di Racconigi







Nessun commento:

Posta un commento

V grafico:riepilogo brevissimo sulla Costituzione

  RIASSUNTO – LA COSTITUZIONE REPUBBLICANA DEL 1948 Principi fondamentali e diritti e doveri del cittadino   La Costituzione italiana, n...